Cos’è la sclerosi multipla?

La sclerosi multipla (SM) è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale; la SM è provocata da una reazione del sistema immunitario che attacca la mielina, la guaina che ricopre gli assoni dei neuroni e permette il passaggio dell’impulso nervoso. Le aree di demielinizzazione, dette anche placche, possono essere disseminate ovunque nel cervello.

Si stima che nel mondo le persone affette da SM siano circa 2,5-3 milioni, in Italia circa 110 mila. Generalmente la malattia esordisce tra i 20 e i 40 anni e le donne risultano colpite in numero doppio rispetto agli uomini.

Quali sono i sintomi?

Come abbiamo visto, i danni della demielinizzazione possono colpire qualsiasi area del cervello, di conseguenza i sintomi variano a seconda della localizzazione delle lesioni. La maggior parte dei sintomi può essere trattata con successo attraverso farmaci o terapie riabilitative; la buona gestione dei sintomi da parte di un’équipe multidisciplinare può portare, dunque, al miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Tra i sintomi più comuni ricordiamo:

  • Fatica o astenia, senso di stanchezza estrema
  • Disturbi vescicali
  • Disturbi intestinali
  • Disturbi della sensibilità
  • Disturbi visivi
  • Disturbi sessuali
  • Disturbi della coordinazione motoria
  • Disturbi del linguaggio (disartria)
  • Disturbi cognitivi

I disturbi cognitivi

I disturbi cognitivi lievi sono sperimentati da circa il 40-50% delle persone con SM; si tratta principalmente di disturbi di memoria (difficoltà a ricordare eventi recenti o le attività in programma, difficoltà a ricordare nuove informazioni) e disturbi dell’attenzione (difficoltà a concentrarsi per periodi di tempo prolungati, difficoltà nel tener traccia di quello che stanno facendo o dicendo se distratti, per esempio, dalla televisione). Alcune persone mostrano difficoltà nella pianificazione e risoluzione di problemi, sanno cosa devono fare ma fanno fatica a decidere da dove cominciare o quali azioni portare avanti per raggiungere l’obiettivo.

Raramente il danno cognitivo è di grave entità, tuttavia anche disturbi lievi possono causare un cambiamento delle abitudini quotidiane. Lavorare, per esempio, può diventare più faticoso e richiedere l’utilizzo di ausili o tecniche di supporto; i deficit cognitivi non identificati in maniera adeguata possono diventare causa di stress e incomprensione nei diversi contesti di vita.

È importante sapere che questi sintomi sono parte della malattia e che possono essere integrati nella vita quotidiana adottando le dovute strategie. Fondamentale è sottoporsi ad una valutazione neuropsicologica che, attraverso l’utilizzo di test specifici, può individuare la presenza di un disturbo cognitivo. La valutazione neuropsicologia associata ad un’accurata raccolta anamnestica è il punto di partenza per identificare le capacità cognitive e le risorse individuali necessarie per la corretta impostazione di un programma riabilitativo.

 

Bibliografia
Nicola Canal, Angelo Ghezzi, Mauro Zaffaroni Sclerosi multipla. Attualità e prospettive, p.528, 2011, Elsevier a cura di Jack S. Burks,Kenneth P. Johnson Multiple sclerosis: diagnosis, medical management, and rehabilitation, p. 598, 2000, Edizioni Demos

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