Nel 2017 ha fatto molto scalpore la serie 13 Reason Why, in italiano Tredici, trasmessa da Netflix.

 

Le 13 puntate di questa serie ripercorrono la storia di Hannah Baker, una ragazza adolescente che si è tolta la vita e che lascia 13 audiocassette per spiegare le motivazioni per cui ha preso questa terribile decisione.

Con il susseguirsi delle puntate, emerge che nella vita di Hannah ci sono stati tante piccole delusioni ed episodi di bullismo, che tutti insieme hanno portato la ragazza a perdere la speranza di poter vivere serenamente. Un ultimo gravissimo abuso porta definitivamente Hannah alla decisione di togliersi la vita.

 

 

Il bullismo e le conseguenze sulla salute mentale

 

Il bullismo è definibile come l’esposizione di una vittima a episodi negativi ripetuti nel tempo da una o più persone. Gli atti più tipici sono insulti, prese in giro, aggressioni fisiche, esclusione sociale della vittima. Negli ultimi anni, inoltre, l’uso della tecnologia ha portato alla nascita di nuove forme di cyberbullismo, come per esempio la diffusione di materiale fotografico o video della persona presa di mira senza ilsuo consenso.

Sono ormai molte le evidenze che legano l’essere vittima di episodi di bullismo reiterati nel tempo con le conseguenze negative sulla salute mentale degli adolescenti.

In particolare, per comprendere a fondo questo argomento, è necessario prendere in considerazione molte variabili, tra cui il tipo di bullismo subito, il genere di appartenenza, l’orientamento sessuale e il supporto familiare e sociale esperito dalle vittime. Il bullismo, inoltre, conduce ad alcune conseguenze che perdurano anche nell’età adulta.

 

 

La storia di Hannah e l’individualità

 

Nella serie Tredici, ciò che emerge dal racconto della ragazza sono da una parte episodi conclamati di bullismo, dall’altra sofferenze individuali vissute come pervasive e riguardanti la storia personale della ragazza, e subite in seguito a comportamenti di altre persone senza che queste fossero consapevoli del profondo significato negativo delle loro azioni.

 

Cosa possiamo imparare da questa storia?

In primo luogo, il racconto di Hannah può aiutare a capire come ogni persona abbia una sensibilità differente su alcuni temi. Inoltre, emerge  il fatto che spesso lo sviluppo di un disagio emotivo-psicologico non può essere legato causalmente a un solo fattore, ma si verifica in relazione a una serie di motivi e di episodi che si ripetono nel tempo.

Ultima, ma non meno importante considerazione, è l’importanza di scuola e famiglia nel sostegno degli adolescenti, non sottovalutando situazioni potenzialmente pericolose e che possono esporre ragazzi e ragazze a sperimentare emozioni negative in modo reiterato.

 

 

Bilbiografia 

Moore, S. E., Norman, R. E., Suetani, S., Thomas, H. J., Sly, P. D., & Scott, J. G. (2017). Consequences of bullying victimization in childhood and adolescence: A systematic review and meta-analysis. World journal of psychiatry7(1), 60.

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