Parliamo spesso anche su questo sito delle manifestazioni sintomatologiche della Malattia di Alzheimer (AD).

Meno spesso, però, ci occupiamo di descrivere quelli che sono i cambiamenti osservabili nel cervello delle persone che ne soffrono, anche se è molto importante conoscere queste modificazioni che costituiscono la causa dei sintomi che vediamo.

 

Il cervello della persona malata di Alzheimer

 

 

I sintomi e i segni che tutti noi vediamo quando incontriamo una persona affetta dalla Malattia di Alzheimer sono causati da alcuni cambiamenti che avvengono negli anni a livello cerebrale e che secondo le più recenti evidenze sembrano avvenire parecchio tempo prima rispetto alla manifestazione dei sintomi, tanto da essere arrivati a definire l’esistenza di una fase preclinica della malattia.

Al contrario, però, è anche ormai evidente che è possibile alla morte trovare segni della Malattia di Alzheimer anche in individui i quali non hanno manifestato alcun sintomatologia durante la vecchiaia. Secondo alcuni studi, questi ultimi individui sarebbero stati “protetti” dalla propria riserva cognitiva, cioè da quelle connessioni che si sarebbero sviluppate nel corso della vita grazie a uno stile di vita sano e attivo a livello cognitivo, fisico e sociale.

 

In questo senso la “Malattia di Alzheimer” non è sempre coincidente con la patologia presente a livello cerebrale.

 

 

Neuropatologia della Malattia di Alzheimer

 

 

Tra le lesioni cerebrali caratteristiche dell’AD, i grovigli neurofibrillari e le placche senili sono considerati essenziali per la diagnosi neuropatologica.

I grovigli neurofibrillari sono causati dal malfunzionamento della proteina tau, che conduce alla creazione di questi “nodi” che impediscono il corretto passaggio delle informazioni tra i neuroni. All’inizio della malattia, i grovigli sono rilevabili principalmente nelle strutture limbiche del cervello, per poi essere osservabili anche nella corteccia associativa, in alcuni nuclei subcorticali o in regioni del tronco encefalico. A seconda dello stadio della malattia, è possibile osservare precisi posizionamenti dei grovigli, che influenzano l’avanzamento della sintomatologia.

 

La seconda componente fondamentale del cambiamento neuropatologico della malattia di Alzheimer sono le placche senili. Queste ultime sono dei depositi extracellulari dei peptidi beta-amiloide, cioè un frammento di proteina con effetto tossico sul funzionamento cerebrale.

 

 

Bilbiografia 

 

Hyman, B. T., Phelps, C. H., Beach, T. G., Bigio, E. H., Cairns, N. J., Carrillo, M. C., … & Mirra, S. S. (2012). National Institute on Aging–Alzheimer’s Association guidelines for the neuropathologic assessment of Alzheimer’s disease. Alzheimer’s & Dementia8(1), 1-13.

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