Tra le psico-patologie dei giorni nostri sono sempre più presenti le dipendenze senza sostanze.

A differenza delle classifiche dipendenze come quella da alcol, da cannabis, da oppiacei, qui l’oggetto della dipendenza è un comportamento, generalmente socialmente accettato. Si parla infatti di attività lecite come navigare su internet, fare shopping, lavorare, fare sport.

Valleur e Matysiak parlano di malattie emblema della postmodernità. L’uomo si è sentito sempre più disorientato all’interno di una cultura caratterizzata dell’estremo allargamento dei confini e da una sempre più crescente complessità sociale. Venendo a mancare dei solidi punti di riferimento, l’uomo postmoderno si autoinduce stati di trance che non sono altro che rifugi mentali, in cui vivere realtà parallele.

Generalmente questi comportamenti passano inosservati proprio perché vengono considerati “normali”; aspetto che porta a sottostimarne l’incidenza.

Come riconoscere una dipendenza comportamentale?

Una dipendenza comportamentale si definisce sulla base di precisi criteri:

  • La preminenza intesa come quel comportamento che tende ad assumere la maggiore rilevanza nella vita della persona, a discapito di altri pensieri, sentimenti e azioni;
  • L’influenza sul tono dell’umore che riguarda le conseguenze emotive del comportamento di dipendenza;
  • La tolleranza che riguarda l’intensificarsi del comportamento per indurre effetti sufficientemente intensi;
  • I sintomi da astinenza che riguardano gli stati d’animo o le conseguenze fisiche spiacevoli;
  • II conflitto interpersonale derivato dalla dipendenza instauratasi;
  • La recidiva che riguarda la presenza di ricadute plurime dopo le fasi di sospensione.

Che cosa accomuna una dipendenza comportamentale alle forme tipiche della dipendenza?

Le dipendenze comportamentali, così come quelle da sostanze, si caratterizzano per il fatto che l’individuo non possa fare a meno di qualcosa (sostanza) o perché gli venga impossibile rinunciare a qualcosa (comportamento) senza sperimentare un disagio.
Come nelle dipendenze da sostanze, all’inizio si crede di avere il controllo della situazione e di potersi fermare quando lo si vuole, solo successivamente ci si vede sopraffatti dall’oggetto della dipendenza.

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