Con l’avvento degli smartphone e lo sviluppo della tecnologia, il mondo online è diventato sempre più una costante nelle nostre vite. Negli ultimi mesi, poi, complice la necessità di distanziamento sociale, anche chi ancora era diffidente si è dovuto adattare e l’incontro online è diventata una costante nella quotidianità.

Si sono spostate online la scuola, le visite mediche, la psicoterapia, i convegni, le lezioni di yoga, i corsi di fitness, e chi più ne ha più ne metta. Ma se è vero che l’identità di un essere umano si costituisce nel mondo e nella relazione con l’altro, cosa accade se il mondo diventa il web e la relazione è mediata da uno schermo?

 

L’incontro online

 

In particolare, vogliamo porre l’attenzione a un aspetto fondamentale del nostro lavoro di psicologhe e psicoterapeute: l’incontro con la persona. Cosa cambia nell’incontro online, rispetto al classico colloquio in presenza?

In realtà, sono già parecchi anni che gli psicologi svolgono terapie online, addirittura negli anni 50 si era aperto un dibattito sull’efficacia della psicoanalisi telefonica! Appurato che la modalità a distanza esiste già da parecchio tempo, quello su cui dovremmo interrogarci è se qualcosa cambia nella relazione tra terapeuta e paziente.

Sebbene si possano ravvedere delle differenze, anche dovute alla mancanza effettiva di una corporeità, tra incontro online e offline, è sempre necessario calare la questione in un contesto e in un preciso momento storicamente situato.

Nella nostra ottica, di terapeute nate e cresciute in un mondo digitale, l’incontro online differisce davvero poco rispetto a quello in presenza: questo tipo di incontro fa parte da sempre della nostra vita. Nel momento in cui parliamo di relazione, però, bisogna considerare che si è sempre (almeno) in due e quindi non va mai trascurato l’effetto che questa modalità può avere sui nostri pazienti.

Per approfondire questo tema, vi lasciamo i link di due interviste a Paolo Migone e Giancarlo Dimaggio, pubblicate sul sito Psicologia Fenomenologica nel periodo di marzo-aprile.

👉 https://tinyurl.com/yxla22f6

👉 https://tinyurl.com/y3u8th7q

 

 

L’efficacia delle psicoterapie online

 

Uno dei dubbi più frequenti rispetto ai colloqui psicologici online è che non siano efficaci tanto quanto quelli resi di persona. Lo scetticismo nei confronti della modalità online appare ingiustificato alla luce della mole dei dati riguardo l’efficacia degli interventi mediati dalle nuove tecnologie prodotta dalla ricerca scientifica degli ultimi anni.

Una revisione di Andersson pubblicata nel 2016 sulla rivista Clinical Psychology Review ha raccolto i risultati degli ultimi 15 anni di ricerca sull’argomento. Gli interventi psicoterapici e psicologici condotti attraverso internet sono risultati essere efficaci per moltissime condizioni sintomatologiche e psichiatriche in oltre 100 studi randomizzati controllati.

Gli psicologi, quindi, dovrebbero cominciare a offrire più frequentemente questo tipo di servizi, poiché permettono l’accesso al trattamento a persone per cui sarebbe estremamente difficile venire in studio di persona. Pensiamo per esempio alle persone con disabilità motoria o alle persone che per lavoro viaggiano molto o sono costrette a trasferirsi o ancora a quelle persone che vivono in luoghi più isolati in cui c’è una ristretta offerta di servizi. La terapia o la consulenza online sono convenienti anche dal punto di vista economico sia per i pazienti che per il professionista data la riduzione di tempi e costi (meno spostamenti, meno costi di affitto degli studi e di conseguenza consulenze meno care).

 

 

La didattica a distanza (DAD)

 

Nel mese di marzo, improvvisamente le attività scolastiche si sono spostate online, attraverso la ormai famosissima didattica a distanza distanza, o DAD. Questo repentino cambiamento delle abitudini di migliaia di studenti, ha aperto anche la discussione su numerose preoccupazioni circa i possibili effetti negativi sull’apprendimento e sulla socializzazione del remote schooling.

Ad oggi, è passato ancora troppo tempo per poter determinare le conseguenze della didattica a distanza sull’apprendimento dei bambini e ragazzi, ma un’indagine condotta in molti paesi europei nelle scuole di primo e secondo grado ha mostrato che molti dei bambini e ragazzi coinvolti è riuscita a svolgere le lezioni online, interagendo con gli insegnanti o (anche se a livelli diversi) e che molti genitori hanno supportato i figli con attività didattiche aggiuntive.

In generale, la ricerca rileva una effettiva preoccupazione diffusa, soprattutto nei genitori, per gli effetti della pandemia sull’educazione. Un altro dato interessante che emerge da questo studio è la necessità espressa dalle famiglie di ricevere un. supporto psicologico per i propri figli.

 

 

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