Il celebre Professore della serie tv “La casa di Carta”, trasmessa su Netflix, è un esempio perfetto per parlare di Disturbo dello spettro dell’autismo.

In particolare, egli rientrerebbe in quegli individui che dalla precedente versione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali sarebbe stato classificato come Sindrome di Asperger o come un caso di Autismo ad alto funzionamento.

 

Le caratteristiche del Professore

 

Già dalle prime scene della serie, si osservano alcune peculiarità del personaggio:

  • Intelligenza sopra la norma
  • Difficoltà o comunque poco interesse nella reciprocità socio-emotiva e nelle relazioni sociali
  • Comportamenti comunicativi caratterizzati da un’espressività minima
  • Forte aderenza alla routine comportamentale (per esempio disagio nel cambiamento e schemi di pensiero rigidi)
  • Iperattività in risposta verso gli stimoli sensoriali dell’ambiente
  • Profilo cognitivo caratterizzato da una spiccata intelligenza logica, a sfavore di quella socio-emotiva

 

Autismo come neurodiversità

 

Negli ultimi anni è diventata opinione sempre più diffusa la necessità del passaggio da un modello medico a un modello sociale della disabilità. Il primo si concentra sulla visione della disabilità come “mancanza di”, piuttosto che sul riconoscimento dei fattori che interagiscono sull’individuo con disabilità e sul suo rapporto con l’ambiente, diffondendo una concezione di disabilità come un qualcosa di non-normale e problematico. 

Il modello sociale della disabilità invece pone il focus sul ruolo sistemico della società nell’oppressione di coloro con una menomazione, o coloro i cui corpi/menti  partecipano al mondo al di fuori dell’aspettativa di abilità socialmente costruita (Kettari, 2017). Questo modello distingue la menomazione (impairment) dalla disabilità. La prima è una caratteristica individuale (essere ciechi, avere limitata mobilità, ecc.), mentre la seconda è un costrutto sociale strutturale e identifica la reazione della società alla menomazione.

In questo contesto, ha preso piede la visione del Disturbo dello spettro autistico come neurodiversità, cioè come uno sviluppo neurologico atipico, che costituisce però una delle possibili variazioni della normalità del cervello umano e che non per forza determina uno svantaggio per la persona, quanto più alcune peculiarità nel suo modo di essere al mondo e nel rapportarsi con gli altri.

 

 

Per approfondire:

Morgese, M, 2018 su State of Mind. Neurodiversità: verso la valorizzare delle risorse, nel rispetto delle differenze. Dalla storia del termine all’odierno dibattito
Bocchiccio,  S., 2017 su State of Mind. Neurodiversità: le variazioni neurali sono un ostacolo o una risorsa?

American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM-5®). American Psychiatric Pub.

La Sindrome di Asperger e l’Autismo Lieve tra Neurodiversità e disabilità. Davide Moscone e David Vagni

de Giambattista, C., Ventura, P., Trerotoli, P., Margari, M., Palumbi, R., & Margari, L. (2019). Subtyping the autism spectrum disorder: comparison of children with high functioning autism and Asperger syndrome. Journal of autism and developmental disorders49(1), 138-150.

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