Leggere mantiene il cervello giovane.

 

Questo è quanto è emerso da una ricerca pubblicata su Neurology (Wilson et al., 2013) in cui la lettura sembra essere in grado di modificare il cervello mantenendolo giovane. 

I ricercatori hanno analizzato post mortem il cervello di 294 ottantenni e dalle analisi è emerso che il declino cognitivo era inferiore nel cervello delle persone che leggevano o che erano dedite ad attività di stimolazione del ragionamento. 

Ma non solo, la lettura è un fattore protettivo nei confronti della demenza. Sappiamo che l’avanzare dell’età espone a particolari fattori di rischio che si associano alla demenza: diabete, ipertensione, obesità, fumo di sigarette,  depressione, inattività cognitiva e basso livello di istruzione.

Uno studio longitudinale condotto su 983 soggetti suddivisi tra analfabeti e istruiti (coloro che avevano almeno 4 anni di scolarità) ha rilevato che gli analfabeti hanno una probabilità tre volte superiore di ammalarsi di demenza e tra di loro le donne sono maggiormente esposte allo sviluppo della patologia. 

Sembra proprio che una stimolazione cognitiva continua, esercitata con lo studio, sia fondamentale per mantenere una mente attiva. 

La lettura rientra quindi a pieno titolo tra i fattori di protezione che contrastano l’insorge della demenza!

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