Tutti i sensi si formano durante il periodo embrionale. Il gusto in particolare si forma e matura precocemente; le prime papille gustative appaiono intorno all’ottava settimana di gestazione.

I sapori della dieta materna caratterizzano il liquido amniotico andando ad influenzare le successive preferenze dei sapori del futuro nascituro. Il feto quindi si ritrova a sperimentare il gusto in un primo momento attraverso il liquido amniotico e successivamente attraverso il latte materno. 

 

Dalla preferenza per il dolce alla neofobia

Il gusto preferito dai bambini è sicuramente quello dolce mentre quello aspro viene prontamente respinto. 

Con l’inizio dello svezzamento tra i 4 e i 6 mesi i bambini assaggiano tutti gli alimenti senza mostrare particolari problemi mentre con lo scorrere del tempo si manifestano delle resistenze nei confronti di alimenti nuovi, mai assaggiati prima. Si chiama neofobia e riguarda il rifiuto categorico nei bambini piccoli di provare nuove pietanze. Nei bambini fino a cinque anni può capitare che solo dopo un’esposizione ripetuta (dalle cinque alle dieci volte) il genitore riesca nell’intento di far assaggiare un nuovo alimento.

 

Come aiutare i genitori? 

Diverse ricerche hanno indagato se vi siano delle strategie vincenti. Alcune sono risultate essere inconcludenti come dare una ricompensa o lodare il bambino. 

Quali strategie possono invece essere adottate? 
  • Proporre nuovi alimenti insieme a piatti già conosciuti piuttosto che da soli;
  • Sfruttare dei modelli come i fratelli maggiori. Se infatti il modello proposto crea delle impressioni positive i bambini tendono successivamente ad adottarlo. Si può ricorrere anche a modelli immaginari come ai protagonisti della storia o del cartone animato preferito;
  • Un altro spunto che è stato preso in esame da alcuni ricercatori è il dialogo. Non avrebbe senso parlare apertamente di salute ai bambini poiché non avendo una chiara conoscenza delle malattie faticherebbero a comprendere il significato di un messaggio incentrato su questo aspetto. Associare invece ad un nuovo alimento  frasi positive come “le carote di aiutano a vedere meglio al buio” sprona i bambini a vincere la loro ritrosia.

Lanigan J. et al.”Child-Centered Nutrition Phrases Plus Repeated Exposure Increase Preschoolers’ Consumption of Healthful Foods, but Not Liking or Willingness to Try” (2019). Journal of Nutrition Education and Behaviour. DOI:https://doi.org/10.1016/j.jneb.2019.02.011

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