Il trauma cranico lieve, compresa la commozione cerebrale, è molto più comune di quello che si pensi nei bambini e negli adolescenti, soprattutto per il fatto che tali fasce d’età sono quelle che più frequentemente fanno sport, cadono, e fanno incidenti stradali.
Ogni anno, negli Stati Uniti, vengono ricoverati in ospedale almeno 700 mila ragazzi da 0 a 19 anni con un trauma cranico, di cui l’80% circa sono lievi.
Il trauma cranico lieve è molto difficile da rilevare, in quanto spesso non è associato a una lesione cerebrale visibile agli esami neuroradiologici, e deve essere osservato con un’attenta valutazione clinica.
Le conseguenze cognitive…
Anche se è raro accedere alla valutazione cognitiva nei casi di trauma cranico lieve, alcune ricerche mostrano che, rispetto alle altre lesioni, è frequente che i sintomi possano essere persistenti, per esempio implicando numerose lamentele e disturbi legati alla sfera cognitiva, comportamentale ed emotiva, come per esempio mal di testa, difficoltà di concentrazione, apprendimento e malumore.
Se nella maggior parte dei casi i sintomi rientrano dopo qualche giorno, alcuni soggetti li sperimentano per una durata di anche 3 mesi.
. . .e psicologiche
I dati che mostrano un aumento di difficoltà comportamentali, psicologiche e psichiatriche nei bambini che hanno subito un trauma cranico lieve sono molto eterogenee.
Sembrerebbe che l’aumento dei sintomi sia prevalentemente legato ad alcuni fattori:
- il ricovero in ospedale
- l’età inferiore a 6 anni
- la presenza di traumi cranici multipli
- malattie psichiatriche preesistenti
Sicuramente è necessaria molta ricerca su questi fattori per capire con certezza se i traumi cranici, anche lievi, possano aumentare il rischio di sviluppare dei sintomi psicologici.
Biblografia
Emery, C. A., Barlow, K. M., Brooks, B. L., Max, J. E., Villavicencio-Requis, A., Gnanakumar, V., … & Yeates, K. O. (2016). A systematic review of psychiatric, psychological, and behavioural outcomes following mild traumatic brain injury in children and adolescents. The Canadian Journal of Psychiatry, 61(5), 259-269.