Le funzioni esecutive: che cosa sono?

Le funzioni esecutive sono costituite dall’insieme di processi cognitivi superiori che pianificano, dirigono e supervisionano le funzioni di base come linguaggio, memoria e percezione per ottenere comportamenti orientati a uno scopo.
Le funzioni esecutive entrano in gioco per:

  • pianificare una serie di azioni o movimenti
  • raggiungere un obiettivo
  • trattenerci dal mettere in atto comportamenti socialmente inadeguati
  • egolare il nostro stato emotivo

La base neurale delle funzioni esecutive è costituita dai lobi frontali.
I lobi frontali sono tra le aree più giovani del cervello sia dal punto di vista filogenetico che ontogenetico. Infatti, sono le aree del cervello che raggiungono la maturità più tardi nel corso dello sviluppo e sono anche tra le ultime ad essersi sviluppate nel cervello dell’essere umano.
Un danno a queste aree può portare anche a gravi deficit a livello delle funzioni esecutive tanto da compromettere il funzionamento sociale o lavorativo dei pazienti.

Le funzioni esecutive: valutazione

Durante un’accurata valutazione neuropsicologica è necessario andare a verificare lo stato delle funzioni esecutive dei nostri pazienti.
Ma quali test usare?
Dato che non si tratta di una funzione unitaria ma di più processi diversi, bisognerà scegliere il test giusto in base a quello che si vuole valutare. Vediamone alcuni:

  • Frontal Assessment Battery (FAB) è una batteria di screening veloce da somministrare che permette di valutare la funzionalità esecutiva globale. Può costituire un primo step a cui far seguire una testistica più specifica in base ai deficit rilevati.
  • Torre di Londra. Il test è stato ideato per misurare la capacità di mettere in atto processi di decisione strategica e di pianificare soluzioni efficaci tese alla risoluzione di un compito.
  • Wisconsin Card Sorting Test e Weigl’s Sorting Test sono due test che permettono di valutare le capacità di categorizzazione e di flessibilità cognitiva, cioè la capacità di cambiare schema comportamentale in risposta ad un feedback.
  • Matrici Progressive di Raven. Permettono di valutare le capacità di ragionamento astratto su stimoli visivi.
  • Test di Stroop. Valuta la capacità di inibire risposte precedentemente apprese e di controllare l’effetto di interferenza di stimolo irrilevanti.

Le funzioni esecutive: riabilitazione

In seguito a una valutazione neuropsicologica abbiamo rilevato la presenza di un deficit a carico delle funzioni esecutive. Cosa comporta a livello di riabilitazione cognitiva?

Un danno a livello esecutivo può impattare sulle altre funzioni cognitive in due modi:

  • può compromettere a cascata l’integrità di altre abilità che non hanno subito un danno specifico. Un paziente facilmente distraibile e con scarse abilità di pianificazione, infatti, farà fatica a ricordarsi le cose anche se la memoria non è stata intaccata dalla lesione.
  • Può interferire con la riabilitazione di altre abilità che hanno subito un danno specifico. Un paziente afasico con concomitante deficit esecutivo avrà difficoltà a rimanere concentrato sulla riabilitazione del linguaggio.

La riabilitazione cognitiva, quindi, non può prescindere dall’integrità delle funzioni esecutive o dal recupero delle stesse. Nell’impostare un programma riabilitativo sarà, dunque, necessario tener conto delle problematiche a livello esecutivo costruendo le sedute di riabilitazione cognitiva intorno alle esigenze e difficoltà dei pazienti.

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