I disturbi d’ansia

I disturbi d’ansia

I disturbi d’ansia

Tutti noi, prima o poi nella vita, abbiamo sperimentato l’ansia. Di per sè l’ansia non è un fenomeno anormale, anzi ci prepara ad affrontare una data situazione aumentando il nostro stato di vigilanza e di attenzione su potenziali fonti di pericolo. Si tratta di una risposta anticipatoria diversa dalla paura proprio perchè quest’ultima si sperimenta in risposta a una minaccia reale e imminente (o percepita come tale).

I disturbi d’ansia, così come definiti dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM V), sono diversi dalla comune ansia perchè la risposta emotiva è sproporzionata rispetto alla situazione, perdura nel tempo, costringe chi ne soffre a mettere in atto comportamenti di evitamento rispetto a determinate situazioni e compromette il funzionamento sociale o lavorativo delle persone.

I disturbi d’ansia più diffusi sono:

  • Fobia specifica: paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifici.
  • Disturbo d’ansia sociale: ansia relativa a situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri.
  • Disturbo di panico: ricorrenti attacchi di panico inaspettati.
  • Disturbo d’ansia generalizzata: ansia e preoccupazione eccessive per lunghi periodi.

Dal punto di vista esperienziale possiamo affermare che i disturbi d’ansia si configurano come una compromissione della normale armonia tra il “corpo che sono” ed il “corpo che ho”. La maggior parte del tempo noi non avvertiamo il nostro corpo, mentre quando siamo in uno stato ansioso ci iper-focalizziamo sui nostri stati corporei. Pensiamo all’attacco di panico: il nostro corpo è un sintomo di qualcosa che non va!

Cosa succede nel nostro cervello quando siamo in ansia?

I meccanismi e i circuiti cerebrali che stanno dietro all’ansia sono molteplici ed estremamente complessi. Semplificando possiamo dire che le principali aree implicate sono:

  • il talamo che collega i sistemi sensoriali alle aree sensoriali primarie della corteccia che, a loro volta, sono collegate alle aree associative che elaborano lo stimolo;
  • l’amigdala, un archivio delle memorie emotive, che costituisce l’epicentro degli eventi coinvolti nella modulazione dell’ansia ed è coinvolta nella risposta cognitiva, emotiva, endocrina e autonomica dello stress;
  • l‘asse ipotalamo-ipofisi-surrene che attiva a cascata una serie di eventi volti ad aumentare la risposta neurovegetativa: aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, sintomi viscerali e disturbi gastrointestinali.

 

Curare i disturbi d’ansia: i farmaci

Gli ansiolitici sono i farmaci utilizzati per attenuare i sintomi dell’ansia, la categoria più utilizzata è quella delle benzodiazepine; probabilmente conoscerete questi farmaci con il loro nome commerciale come lo Xanax, il Valium o l’En.
Questi farmaci agiscono a livello dei neurotrasmettitori aumentando gli effetti inibitori del GABA, neurotrasmettitore implicato nella modulazione dell’ansia poichè impedisce la propagazione dell’impulso nervoso.

Le benzodiazepine possono costituire un valido aiuto nel trattamento dei disturbi d’ansia se prescritte da uno psichiatra, ma non dovrebbero essere utilizzate come forme di automedicazione!
Questi farmaci, infatti, se assunti per periodi prolungati possono dare dipendenza sia fisica che psicologica. L’interruzione brusca dell’assunzione di alti dosaggi di benzodiazepine può provocare crisi di astinenza!
Per questo è fondamentale affidarsi a professionisti capaci di valutare la gravità della sintomatologia e consigliare, di conseguenza, la giusta terapia psicologica ed, eventualmente, farmacologica.

Curare i disturbi d’ansia: la psicoterapia

Il DMS V distingue e descrive 11 diversi disturbi sotto l’etichetta disturbi d’ansia.
E’ evidente come davanti a una tale eterogeneità di presentazioni sintomatologiche non possa esistere un’unica tecnica in grado di curare tutto.
Inoltre, è importante sottolineare che non solo i disturbi sono diversi tra loro, ma che ogni persona è diversa dall’altra. Ne consegue che la sofferenza provata da ciascuno di noi è unica e irripetibile e non riducibile a un’etichetta diagnostica a sua volta riducibile a un protocollo standardizzato di cura.

L’approccio psicoterapeutico a cui noi di Nepsi ci rifacciamo prevede di cogliere l’esperienza di ogni paziente nella sua individualità ritrovando il senso dell’emergere di una sintomatologia ansiosa nel suo peculiare contesto fatto dalla sua storia di vita e dalla sua quotidianità.
La contestualizzazione degli episodi caratterizzati dall’ansia permette al paziente di riappropriarsi del significato del suo malessere e di avviarsi verso una modificazione dei suoi modi di fare esperienza, fine ultimo della psicoterapia.
In genere i sintomi ansiosi regrediscono fino a scomparire nel giro di poche sedute, è importante continuare comunque la terapia finchè non si saranno raggiunti tutti gli obiettivi prefissati per evitare che i sintomi possano ripresentarsi in seguito.

 

NEPSI: la nostra storia

NEPSI: la nostra storia

NEPSI nasce nel febbraio 2017 dall’idea di tre psicologhe (Monica Bianchera, Irene Ferrario e Simona Mennuni), con l’obiettivo di divulgare sui social argomenti relativi alla neuropsicologia e alla psicoterapia.

 

La nostra storia

 

Ci siamo conosciute frequentando insieme la scuola di specializzazione in psicoterapia (SLOP – Scuola Lombarda di Psicoterapia). Durante i quattro anni, i lunghi viaggi in macchina per arrivare a lezione ci hanno permesso di consolidare il nostro rapporto, condividendo idee, progetti e prospettive di lavoro (oltre che innumerevoli esperienze personali 😄)

Da questi viaggi in macchina è nato anche il progetto di iniziare a lavorare insieme a Milano, in un momento in cui ognuna di noi stava cercando di iniziare la propria attività lavorativa o di darle una nuova luce. Inizialmente, infatti, l’obiettivo del nostro progetto era la costituzione di una sede di lavoro unica per NEPSI, in cui lavorare in team in presenza. Un vero e proprio centro clinico dove occuparsi di neuropsicologia in tutte le sue sfaccettature clinche.

Non tutto però va come si è programmato (a volte per fortuna 😅) e nel tempo abbiamo in realtà differenziato le nostre attività, lavorando territorialmente in luoghi diversi, e con tipologie di persone diverse, su progetti differenti, cogliendo le opportunità che ci siamo create e che ci sono capitate.

È rimasta però la voglia di condividere il progetto di NEPSI, che infine è diventato un gruppo di lavoro dislocato in varie zone della Lombardia (Milano, Mantova, Corbetta), ma in cui si condividono attività cliniche e di ricerca e progetti, con una base di competenze comune ma ulteriori interessi e peculiarità per ognuna di noi.

Lo sforzo comune sui nostri spazi social e sul nostro sito è quello di fare una buona divulgazione scientifica sui temi legati alla nostra professione e quindi alla neuropsicologia, alle neuroscienze, alla psicologia e alla psicoterapia.

 

 

Nuove prospettive: formazione e supervisione

 

Nel 2020, in concomitanza con la pandemia è nata per noi una nuova avventura: la formazione online rivolta ad altri professionisti sanitari.

Sfruttando le nostre competenze, abbiamo infatti strutturato una serie di corsi online che va man mano ampliandosi, coinvolgendo nuove figure professionali esperte nella neuropsicologia a vari livelli.

Iniziando a svolgere i corsi di formazione e venendo a contatto con altre psicologhe, ci siamo inoltre accorte di un’enorme mancanza: le supervisioni in ambito neuropsicologico. L’ambito della neuropsicologia, infatti, nella nostra ottica non è da intendersi come una mera applicazione di conoscenze e di tecniche riabilitative. È invece sempre necessario prendere in considerazione l’individualità della persona, nelle sue caratteristiche psicologiche e nella sua storia familiare. Fondamentale è inoltre la presa in carico del caregiver e della famiglia.

Spesso però nella nostra esperienza professionale, soprattutto agli inizi, ci siamo trovate sole, in quanto non è frequente l’abitudine di portare in supervisione da colleghi più esperti i casi di neuropsicologia. Da qui, la nostra nuova offerta!

 

L’attività clinica

 

Per quanto riguarda l’attività clinica, nei nostri studi ci occupiamo dell’ambito della neuropsicologia, offrendo interventi di stimolazione/riabilitazione cognitiva alle persone colpite da danno neurologico acuto, alle persone affette da patologie psichiatriche e a quelle colpite da malattie neurodegenerative.

Ci interessiamo inoltre della prevenzione del declino cognitivo proponendo percorsi di gruppo rivolti agli anziani sani.

Altra attività clinica è quella di psicoterapia, che si concretizza con un approccio comune in cui la persona che arriva alla nostra attenzione viene presa in carico cercando di coglierne l’individualità e le specificità, piuttosto che ridurla a un insieme di sintomi o a un’etichetta diagnostica.

 

 

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