Il gioco è un’attività chiave nello sviluppo dei più piccoli. Attraverso tale esperienza, infatti, i bimbi acquisiscono numerose competenze cognitive, emotive e sociali. Inoltre, esso contribuisce fortemente allo sviluppo dell’identità di genere: la scelta dei giochi “da maschio” o da “femmina” è operata dagli adulti che accudiscono il bambino e proietta su di esso tutte le aspettative legate ai ruoli di genere.

 

Ieri abbiamo visto come il diverso insegnamento delle materie scientifiche può contribuire allo sviluppo di interessi differenti.

Può succedere anche con i giochi?

 

Identità e ruolo di genere

 

Quando si parla di identità di genere ci si riferisce alla relazione tra il proprio sesso biologico e i vissuti relativi ad esso. Il ruolo di genere, invece, è costituito dalle aspettative che le altre persone hanno rispetto ai comportamenti “appropriati” di un maschio o di una femmina.

Il ruolo di genere viene appreso tra i 3 e i 7 anni, attraverso l’apprendimento di ciò che è considerato caratteristico del proprio genere.

I principali luoghi di questo tipo di apprendimento sono la famiglia, la scuola e il gruppo dei pari, e soprattutto gli adulti condizionano il modo di comportarsi di bimbi in modo che si conformino alle norme sociali previste per il loro genere.

 

Giochi da maschio e giochi da femmine

 

Entrando in un negozio di giocattoli per bambini è molto facile identificare il reparto femmine e quello dedicato ai maschi. Il primo è caratterizzato dalla presenza di giochi pensati per indurre una maggiore espressione emotiva, proponendo loro attività in cui ci si prende cura degli altri (bambole, accessori per la cucina) o di se stesse (trucchi, vestiti).

Nel reparto dei maschietti, invece, troveremo per lo più giochi che tendono a valorizzare la competizione e l’aggressività (supereroi, guerra) oppure a svolgere alcune attività (palle, giochi scientifici).

Spesso i bambini si adattano a questi stereotipi, chiedendo loro stessi i giochi che noi adulti riteniamo più adatti. Come si spiega questo comportamento?

Già da molto piccoli, impariamo ch verremo maggiormente apprezzati dagli altri se confermeremo le loro aspettative: chider e utilizzare i giocattoli “giusti” è un ottima strategia per farsi accontentare dai grandi (per esempio è molto più facile che un genitore sia propenso ad acquistare una bambola a Giovanna piuttosto che a Luca) e per essere accettati nel gruppo dei pari.

 

Quali giochi proporre quindi?

 

Ogni bambino, maschio o femmina che sia, dovrebbe essere lasciato libero di esplorare qualsiasi attività trovi interessante.

Proporre ai piccoli giochi pensati per entrambi i generi, contribuisce allo sviluppo di una serie di capacità emotive, cognitive e relazionali che dovrebbero essere trasversali alle persone e non legati al proprio genere!

 

Bibliografia 

Martini SA (Ed). (2020) Voci di donna. Il complesso intreccio tra psicologia e femminismo. Edizioni underground

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